La 26esima volta
Se il Cav può difendersi non c’è pm che tenga
Di Alessandro Sallustri
È arrivata la ventiseiesima assoluzione per Silvio Berlusconi. Anzi, di più. Questa volta il premier non è neppure stato rinviato a giudizio, con una formula che non lascia spazio a dubbi: non ha commesso il reato (evasione fiscale e frode) che gli era stato contestato. Lo ha deciso il gip della procura di Milano che ha respinto tutte le accuse formulate contro il premier dal pm che si è occupato del caso Mediatrade, inchiesta partita da un’indagine sulla compravendita di film tra una società Fininvest e un’agenzia americana. Così ci sono voluti anni di lavoro per concludere ovvietà.
La prima: Berlusconi non è un evasore fiscale incallito (forse bastava leggere la sua denuncia dei redditi: 2,2 milioni di tasse pagate al giorno). La seconda: Berlusconi non è così fesso da truffare se stesso (più o meno l’accusa era questa). Terzo: anche se voleva truffare se stesso, non avrebbe potuto farlo perché non ne aveva il potere, essendo da tempo fuori da Fininvest. Naturalmente il pm non si dà pace per la sconfitta e ricorrerà in Cassazione.
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