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L’occupazione cresce (nonostante l’economia ferma)

L’aumento riguarda entrambe le componenti di genere, tutte le classi di età e avviene sia sul trimestre sia in termini tendenziali

di Redazione

I dati contenuti nella nota trimestrale sulle tendenze dell’occupazione (diffusa mercoledì 18 settembre da Istat, ministero del Lavoro, Inps, Inail e Anpal) mostrano più luci a fronte delle tante ombre che offuscano la nostra economia, con l’attività che si conferma in stagnazione (l’Ocse prevede pari a zero la crescita economica dell’Italia quest’anno). Per essere sintetici, cresce l’occupazione e l’aumento riguarda tutte le classi di età: +130 mila unità sul trimestre precedente e +78 mila sullo stesso trimestre del 2018.

La disoccupazione – si legge nella nota – si riduce in termini sia tendenziali sia congiunturali, mentre l’inattività è in aumento su base annua e in lieve calo rispetto a tre mesi prima. «A tali andamenti corrispondono l’aumento tendenziale (+0,4 punti) e congiunturale (+0,3 punti) del tasso di occupazione, il calo del tasso di disoccupazione in entrambi i confronti (-0,9 e -0,4 punti, rispettivamente) e la crescita tendenziale del tasso di inattività (+0,3 punti) che resta invece stabile a tre mesi di distanza. Nei dati destagionalizzati il tasso di occupazione 15-64 anni (59,1%) torna ad essere il più alto della serie storica superando quello del secondo trimestre 2008 (58,8%), e il tasso di disoccupazione (9,9%) è il valore più basso dal primo trimestre 2012».

Nei dati di flusso aumentano le permanenze nell’occupazione, soprattutto per i giovani 15-34 anni. Tra i dipendenti a termine, oltre alla maggiore permanenza nell’occupazione, aumentano le transizioni verso il lavoro dipendente a tempo indeterminato. In relazione al territorio, se nelle dinamiche congiunturali l’aumento dell’occupazione è più accentuato nel Mezzogiorno (+1,1%) in confronto al Nord e al Centro (+0,4% e +0,3%, rispettivamente), nei dati tendenziali alla crescita nel Nord e più lievemente nel Centro (+0,7% e +0,1%, rispettivamente) si contrappone, per il terzo trimestre consecutivo, il calo nel Mezzogiorno (-0,3%).

L’aumento dell’occupazione, rispetto ai tre mesi prima, riguarda entrambe le componenti di genere, mentre quello su base annua interessa soltanto le donne a fronte della stabilità per gli uomini. Anche la crescita del tasso di occupazione coinvolge entrambi i generi: la variazione positiva è simile in termini congiunturali e più intensa per le donne in confronto a un anno prima. La diminuzione del numero dei disoccupati e del relativo tasso è più accentuata per la componente femminile in entrambi i confronti. Se le donne presentano una sostanziale stabilità tendenziale e congiunturale dell’inattività e del relativo tasso, per gli uomini i due indicatori aumentano rispetto a un anno prima mentre scendono su base trimestrale.

Nel secondo trimestre 2019, tra i giovani di 15-34 anni l’occupazione e il relativo tasso aumentano rispetto al trimestre precedente (+0,6%; +0,3 punti) mentre in termini tendenziali al calo del numero di occupati corrisponde il lieve aumento del tasso di occupazione. I disoccupati, sia nei valori assoluti sia nel tasso, diminuiscono in entrambi i confronti mentre il tasso di inattività sale su base annua e resta stabile rispetto a tre mesi prima. Nella classe di età 35-49 anni, malgrado il calo del numero assoluto di occupati in entrambi i confronti, il tasso di occupazione aumenta della stessa intensità sia rispetto a un anno sia a tre mesi prima (+0,2 punti). Prosegue, infine, la crescita del tasso di occupazione tra i 50-64enni sia su base annua sia rispetto al trimestre precedente.

(fonte: Istat)

 

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