Draghi: «Da Mosca atto ostile, ma no stop a diplomazia»
«È un atto ostile ma non bisogna assolutamente interrompere i rapporti diplomatici». Così il presidente del Consiglio, Mario Draghi, commenta, in occasione dell’incontro con la premier finlandese, Sanna Marin, a Roma, l’espulsione dei 24 diplomatici italiani dalla Russia. Che, aggiunge Draghi, «non deve portare all’interruzione dei canali diplomatici perché se si arriverà alla pace ci si arriverà attraverso quei canali diplomatici». Draghi crede ancora nella soluzione diplomatica del conflitto scatenato dall’invasione russa del vicino ucraino, ormai oltre 80 giorni fa. In questa fase della guerra, è essenziale proseguire nel sostegno al governo ucraino, senza dimenticare la situazione domestica – oggi la Camera ha dato il via libera il decreto legge Ucraina bis, che prevede alcune misure a sostegno di famiglie e imprese italiane, approvando la fiducia posta dal governo –, sostiene il premier: «Vogliamo aiutare l’Ucraina a difendersi. Gli europei sono tutti insieme, noi siamo dei membri leali dell’Unione europea. Vogliamo aiutare l’Ucraina a difendersi: lo abbiamo fatto in passato e lo faremo quando necessario. Nella difesa dell’Ucraina gli europei sono tutti insieme», assicura Draghi, replicando a chi gli chiede se sia previsto l’invio di altre armi a Kiev e un voto in Parlamento.