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Rincari per la spesa alimentare: nove miliardi in più sul 2021

Lo sostiene la Coldiretti, sottolineando che gli aumenti riguarderanno principalmente la verdura, il pane, la pasta e il riso

di Redazione

Caro energia e siccità. Questi due fattori incideranno pesantemente sulla spesa alimentare delle famiglie in Italia. Lo sostiene Coldiretti, pubblicando un’analisi, basata sui dati Istat sui consumi e sull’andamento dell’inflazione nei primi sette mesi dell’anno, che ha quantificato in nove miliardi di euro l’impatto sui bilanci degli italiani.

Secondo Coldiretti, verdura (+1,97 miliardi di euro rispetto al 2021); pane, pasta e riso (+1,65 miliardi) sono le voci che registreranno gli aumenti più significativi. In crescita anche il costo di carne e salumi (+1,54 miliardi).

Pur potendo contare su nuove tecniche e nuove tecnologie, che permettono di contenere i consumi energetici rispetto al passato, il comparto agricolo assorbe una grossa quantità di energia – oltre l’11% dei consumi industriali complessivi –, tra consumi diretti di energia (combustibili per trattori, trasporti, serre) e indiretti, tra cui i fertilizzanti e l’impiego di materiali come la plastica (7,7 Mtep). Altrettanto fa la filiera alimentare, impiegando «ingenti quantità di energia, soprattutto calore ed energia elettrica, per i processi di produzione, trasformazione, conservazione dei prodotti di origine animale e vegetale, funzionamento delle macchine e climatizzazione degli ambienti produttivi e di lavoro (8,6 Mtep)».

L’aumento del costo dell’energia sta colpendo «duramente» l’intera filiera agroalimentare, a partire dalle campagne, dove il 13% delle imprese agricole è in una situazione «così critica da portare alla cessazione dell’attività», ma oltre il 34% si trova comunque costretta in questo momento a lavorare in una condizione di reddito negativo per effetto dei rincari, secondo il Crea, il Consiglio per la ricerca in agricoltura e l’analisi dell’economia agraria.

Coldiretti ha registrato aumenti dei costi per i concimi (+170%), dei mangimi (+90%), gasolio (+129%) ma anche quelli che riguardano l’intera filiera alimentare con il vetro che costa oltre il 30% in più rispetto al 2021, ma si è stato rilevato un incremento del 15% per il tetrapack, del 35% per le etichette, del 45% per il cartone, del 60% per i barattoli di banda stagnata, fino ad arrivare al 70% per la plastica.

Alle difficoltà dovute al caro energia, si sommano quelle causate dalla siccità che ha devastato i raccolti causando perdite per 6 miliardi di euro, pari al 10% della produzione.

 

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