Caso Lusi, Rutelli: “Incazzati e addolorati”. Bersani: “Fare chiarezza”
Sono in corso trattative tra la Margherita e Luigi Lusi (tesoriere del partito di Francesco Rutelli prima della fusione con i Ds sfociata poi nel Pd) per la restituzione dei 13 milioni – derivanti per lo più da rimborsi elettorali – di cui il senatore si appropriò indebitamente (Lusi ha ammesso le proprie responsabilità).
“Siamo incazzati e addolorati”, è stata l’espressione utilizzata da Rutelli per commentare la vicenda.
Questa, invece, la nota della Margherita: “1. La Margherita-DL è un partito che ha bilanci sani; tra i pochi ad aver concluso l’attività senza contrarre debiti ma, anzi, con un attivo di bilancio, anche dopo aver risolto ogni contenzioso con i 4 partiti fondatori – si legge nella nota -. 2. Nei 4 anni successivi alla nascita del Partito Democratico, restavano da sciogliere gli ultimi nodi. Il personale (circa 100 persone), le residue attività politiche e gestionali, la sede di v. S. Andrea delle Fratte, il rapporto con il quotidiano Europa. 3. Il potere amministrativo, in base allo Statuto, era interamente nelle mani del sen. Luigi Lusi: persona da tutti stimata, che aveva iniziato la propria attività, in quanto Direttore Generale degli Scout (AGESCI), apprezzato dal Sindaco Rutelli e quindi eletto due volte come amministratore del partito, sino alla fase – non breve, per motivi tecnico-amministrativi – di scioglimento del partito. Funzioni di indirizzo e controllo sulle politiche di bilancio erano svolte dal Comitato Federale di Tesoreria; le scritture contabili erano validate dal Collegio dei revisori dei conti. L’approvazione dei bilanci preventivo e consuntivo, da parte del massimo organo collegiale, l’Assemblea Federale”.
Da par suo il segretario del Pd, Pier Luigi Bersani, ha tenuto a precisare che il partito è estraneo alla vicenda e che se ne occuperà la commissione di garanzia non escludendo la sospensione del senatore democratico Lusi.