La discussione attorno alla puntata di Report
Google ripropone nella pagina di accesso l’immagine del primo volo umano nello spazio, quello di Yuri Gagarin, di cui ricorre oggi il 50 esimo anniversario. Molto si potrebbe dire di quella faccia bella del comunismo che all’improvviso perforò il muro delle opposte propagande per proporci come realtà nientemeno che il volo spaziale, il più solido mito del “moderno”. Ma sono ricordi da vecchi, lasciamo stare. E’ abbastanza certo, nel mondo dei sospetti, che quello non fosse il primo volo umano nello spazio ma solo il primo coronato da successo. Ma si può fare storia con il sospetto? Si può considerare all’infinito che “nessun aereo è caduto sul pentagono?”. O ripartire con le fibrillazioni per l’ennesima rivelazione su Roswell? E’ un giornalismo – e una storia, e una politica – da malati cronici quella che vive di sospetti.
Continua a leggere su Scene Digitali