Razzismo. La pallacanestro si tinge di nero
Wabara, 30 anni, è una giocatrice di basket, italiana ma di genitori nigeriani e gioca con la maglia della Bracco Geas di Sesto San Giovanni (Milano), formazione di serie A1 femminile. La scorsa settimana durante la gara 2 dei quarti di finale dei playoff a Como è stata insultata da un gruppo di tifosi di casa. Durante la partita gli arbitri non hanno preso provvedimenti e perciò il match si è concluso come se nulla fosse accaduto. Ma sull’episodio è stata aperta un’inchiesta dalla procura federale, su richiesta della Federbasket. Quest’ultima, intanto, sta lanciando in queste ore una campagna contro il razzismo dal titolo Vorrei la pelle nera. Dunque, nel prossimo turno dei capionati di basket, a partire dalla Serie A, tutti i giocatori si tingeranno la pelle di nero in segno di solidarietà. “Il basket – spiega la federazione il perché della campagna – è sempre stato caratterizzato dalla multirazzialità. I giocatori stranieri e di altre etnie hanno, nel tempo, permesso al nostro sport di crescere e di affermarsi. La Fip chiede a tutte le componenti del movimento e agli appassionati, nella prossima giornata di campionato, di colorare la propria pelle con un segno nero, ben visibile, in rappresentanza dei colori di tutte le etnie, per sentirci tutti uguali”.