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Italiani sempre più insofferenti verso i politici del Belpaese

M.S.

L’insofferenza delle famiglie italiane nei confronti del mondo politico del Belpaese aumenta sempre più. L’elevato costo della politica, l’eccessivo spreco di denaro pubblico e i ripetuti episodi di corruzione non fanno altro che aumentare quel sentimento di insofferenza misto a delusione nei confronti di una classe dirigente giudicata “mediocre”.
Quasi il 70% delle famiglie italiane, il 68,8% ad essere precisi, giudica intollerabili i costi e gli sprechi della politica nostrana, che troppo spesso si è resa protagonista di numerosi episodi di corruzione e di malaffare. Quest’ultimo aspetto, sottolinea Confcommercio che ha condotto la ricerca, è reputato intollerabile dal 47,8% delle 1.200 famiglie interpellate nel corso del sondaggio.
Al terzo posto di questa particolare graduatoria, troviamo con il 22,5% la pressione fiscale troppo elevata.
In sostanza l’Italia, emerge dall’analisi dei dati raccolti durante ricerca, è un Paese “disorientato” per il 50,9% delle famiglie, una nazione “con una classe dirigente mediocre” (46,3%), un Paese segnato “da troppe differenze sociali” (22,4%), dove “si vive ancora bene nonostante le difficoltà attuali” solo per il 6,3%.
Perché l’Italia, come il resto dell’eurozona e buona parte delle economia mondiale, vive momenti difficili. I dati parlano chiaro, stiamo attraversando una crisi economica, davanti alla quale le famiglie italiane reagiscono modificando le proprie abitudini: tagliando i consumi (40,8%), ad esempio, oppure spendendo meno senza rinunciare a nulla (29,2%). Queste, in sostanza, sono le tendenze più diffuse, anche se molte altri nuclei familiari hanno deciso di reagire diversamente: il 14,6% ha dichiarato di voler usare i risparmi fin qui accumulati, altre hanno spiegato di voler dedicare più tempo al lavoro (11,8%), altri ancora si sono detti confusi, indecisi sul da farsi. Mentre solo una piccolissima percentuale, il 2,2%, ha deciso di voler chiedere dei prestiti a parenti ed amici.

 

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