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Per gli italiani la pensione arriva sempre più tardi

elsa_forneroPer i lavoratori italiani il raggiungimento della pensione si allontana sempre più, anno dopo anno. infatti, spiega Enrico Marro sulle pagine del Corriere della Sera, nei primi sei mesi del 2013, per effetto della riforma Fornero, “i dipendenti privati sono usciti per vecchiaia mediamente a 66 anni e tre mesi (67 anni i lavoratori autonomi), le donne a 62 anni e un mese (62,3 le autonome) per una media di 63 anni e 7 mesi. Chi ha invece più di 42 anni di contributi può lasciare anticipatamente il lavoro e andare in pensione di anzianità. A un età media che è stata di 60 anni per gli uomini e di 59 per le donne”. L’età media per l’uscita dal mondo del lavoro, quindi, è di 61,4 anni, uno in più rispetto al 2011. Nel settore pubblico la media è invece di 60 anni e 8 mesi.
Dando uno sguardo al resto d’Europa risulta che l’età media per il pensionamento in Italia è quasi pari quello in Germania. In Francia l’età media di uscita dal mondo lavoro è di 59,3 anni, in Spagna di 62, 3 anni, nel Regno Unito di 63,1 e in Svezia di 63,8 anni. La nostra età pensionabile, spiega ancora Marro, continuerà però a “salire ogni due anni, agganciata alla speranza di vita”.
Tutto ciò, come già detto, è la principale conseguenza della stretta sulle pensioni di anzianità formulata dalla riforma Fornero. Una conseguenza che può essere rappresentata da un dato: tra il 2005 e il 2011 l’Inps ha indennizzato in media 245 mila pensioni, con un picco di 399mila nel 2006. L’anno della prima riforma Fornero invece, il 2012, le pensioni liquidate sono state solo 228mila. Un calo riscontrato anche nel 2013, in particolare del 38%. “Nei primi sei mesi di quest’anno – spiega Marro – sono state liquidate 96mila pensioni contro le 99mila dello stesso periodo del 2012. La riduzione diventa molto maggiore se dal computo si escludono i lavoratori autonomi, che sono andati in pensione in un numero maggiore per via del fatto che la loro ‘finestra mobile’ ritardava l’uscita di 18 mesi e si è quindi esaurita quest’anno determinando un effetto cumulo che si è scaricato nei primi sei mesi del 2013. Tolti gli autonomi, da gennaio a giugno sono state liquidate 48.200 pensioni a lavoratori dipendenti del settore privato contro le 75.231 dello stesso periodo del 2012, con una diminuzione del 36%. Un andamento analogo si riscontra nel settore pubblico, dove ogni anno venivano di solito liquidate circa 90-100 mila pensioni”.
“Mettendo insieme le pensioni liquidate ai dipendenti sia privati sia pubblici – si legge ancora -, c’è stato un calo del 38% tra i primi sei mesi del 2012 e lo stesso periodo del 2013. In pratica 38.935 persone in meno che sono andate in pensione: 27.031 dipendenti privati e 11.904 dipendenti pubblici”.

 

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