Santoro abbandona la nave. Addio, Annozero
E’ ufficiale, La Rai e Santoro hanno risolto consensualmente il burrascoso rapporto che per anni li ha legati. Cosa succederà ora? Domani Santoro terrà la conferenza stampa di fine stagione e probabilmente spiegherà i termini e le condizioni della decisione. Ma dovrà essere davvero molto chiaro, perché per il momento resta l’immagine di una strenua resistenza che d’improvviso cede a chissà quali argomenti e abbandona il terreno di scontro. Notizie a quanto pare abbastanza attendibili riferiscono di un avvicinamento del giornalista a La7, la stessa emittente dove hanno trovato rifugio Mentana e Gad Lerner. Ma quali siano i reali progetti del mattatore del giovedì sera è ancora presto per capirlo. Di certo ci saranno argomenti forti che Santoro potrà offrire per giustificare questa scelta, argomenti dei quali non si potrà non tener conto nel riordino generale dei palinsesti del prossimo autunno, perché se il buon Michele va via, è chiaro che non lo farà per starsene con le mani in mano, e probabilmente cercherà di porre la sfida nel più drastico dei modi, tentando forse addirittura la controprogrammazione. Si tratta di un’ipotesi come tante altre, ma tutte convergono su un dato: l’addio di Santoro rappresenta certamente, come lamenta in queste ore il sindacato dei giornalisti Rai, un impoverimento dell’azienda televisiva di Stato. Un impoverimento, questo resta da capire, che pagherà l’offerta televisiva pubblica, ma forse un po’ anche quella politica che ha avuto in Annozero una sponda sicura cui dirigere querule lamentele. Sullo scenario che prevede Santoro già in forza a La7 insiste poi un’altra serie di riflessioni che riguardano la concorrenza interna che su quella emittente potrebbe svilupparsi. Una partita, ammesso che si disputi, dai contorni ancora assolutamente incerti.