La fragilità economica e il sistema bancario
L’agenzia di rating statunitense Moody’s non cambia idea: l’outlook sul sistema bancario italiano resta negativo. Il giudizio, spiegano gli analisti di Moody’s, è dovuto alla “persistente fragilità dell’economia” del nostro Paese.
Una fragilità che inevitabilmente si riflette sull’attività del sistema bancario e sui “crescenti problemi sul fronte dei prestiti”. Per inciso: solo nella giornata di mercoledì, Bankitalia aveva confermato – nel suo bollettino economico – il calo dei prestiti bancari concessi alle imprese (al lordo delle sofferenze e dei pronti contro termine); alla fine di agosto, riferiva Palazzo Koch, la variazione sui dodici mesi era pari a -4,6%.
Nel suo rapporto, l’agenzia di rating rileva come la questione legata alla crescita in Italia stia oscurando “alcuni positivi sviluppi degli ultimi anni, come un ulteriore rafforzamento dei livelli di capitale delle banche, un miglioramento nell’accesso ai finanziamenti e un aumento degli asset liquidi”. Nonostante ciò, si legge ancora nello studio di Moody’s, “le condizioni in cui operano le banche restano difficili, ed è improbabile” che si possano registrare miglioramenti “significativi nell’arco di 12-18 mesi”. E come se non bastasse a restare “deboli” saranno anche “gli utili”.
Secondo il parere di Moody’s, molte banche hanno migliorato la loro efficenza. Tutto questo “renderà più difficile realizzare ulteriori tagli delle spese operative”. E così – complici anche “le aspettative di interessi persistentemente bassi” – sarà inevitabile, conclude l’agenzia, un aumento della pressione sulla redditività degli istituti”.