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Record di fallimenti per le imprese

I dati sulle aziende italiane registrati nel 2013 segnano di fatto un record negativo

Schermata 2013-11-15 a 11.10.08Sono state quasi diecimila le imprese fallite nei primi nove mesi del 2013. A rendere noti i dati elaborati dal Cerved è l’Ansa, che spiega come il settore più colpito sia quello delle industrie dei servizi, che segnano un aumento del 14% nelle chiusure. Con un +11% segue il settore manifatturiero e con un aumento del 9,7% quello edile.
Il dato generale sui fallimenti ha registrato un aumento del 12% rispetto ai primi nove mesi dello scorso anno, mentre in confronto al trimestre precedente l’aumento è stato del 9%.
A soffrire di più sono state le società di capitale, con un aumento del 12%. Le società di persone che hanno chiuso i battenti nel periodo in questione sono state il 10% in più in confronto allo scorso anno, mentre le altre forme giuridiche hanno registrato un incremento dell’11%.
Veniamo ora alla ripartizione territoriale: la regione più colpita è la Lombardia con 2.250 chiusure per fallimento, segnando una aumento del 13%.
Male anche in Emilia Romagna e Veneto dove, in entrambi i casi, i fallimenti sono aumentati del 19%. Analoga situazione nel Lazio, dove si è registrato un aumento del 15%. Tendenza negativa anche nel Mezzogiorno.
Uniche regioni in controtendenza sono state la Liguria e l’Umbria dove i fallimenti sono scesi rispettivamente dell’11 e del 18%. Nel terzo trimestre del 2013 si è registrato anche un aumento di circa 14 mila unità nella consegna di procedure di liquidazione volontaria, il 5,3% in più rispetto allo stesso periodo del 2012. Nei primi nove mesi l’aumento è stato di oltre 50 mila unità.
L’aumento è stato registrato soprattutto nel caso delle società che non hanno depositato alcun bilancio nell’ultimo triennio. Sono calate, invece, dello 0,9% le liquidazioni tra le società di persone.

 

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