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Google a dieci anni dall’entrata in borsa

di Matteo Buttaroni

googleSono passati dieci anni da quel 19 agosto 2004 che segnò l’entrata in borsa del colosso fondato da Larry Page e Sergey Brein. Da allora Google ha guadagnato il 1.373%. Tanto per fare un confronto: il valore dell’indice Standard & Poor’s, nello stesso periodo, è solo – per così dire – raddoppiato. Annualmente Google vanta un rendimento del 30%, S&P’s del 6%. Facendo un passo indietro è doveroso ricordare che BigG per debuttare al Nasdaq aveva proposto un Ipo compresa tra i 108 e i 135 dollari, un valore che fu tagliato del 30% perché ritenuto troppo alto. Il debutto avvenne quindi con un valore di 85 dollari. Il potenziale del colosso non passò però inosservato, tanto che al termine della prima seduta schizzò oltre i 100 dollari.
E pensare che dieci anni fa Google valeva meno di Yahoo! che, con un valore complessivo di 38 miliardi di dollari, surclassava BigG fermo a 26 miliardi di dollari. Oggi Yahoo! è fermo su per giù a quella cifra mentre il valore di Google ha superato i 397 miliardi di dollari.
Al termine del 2004 Google realizzò entrate per 3,2 miliardi dollari, oggi, secondo le previsioni per la fine del 2014, chiuderà l’anno con 66 miliardi di dollari di entrate. Complici del clamoroso successo del colosso, naturalmente, sono state le innumerevoli mosse compiute nel corso del suo cammino, a partire naturalmente dal browser, passando per servizi come Gmail, Maps, YouTube fino ad arrivare al sistema operativo Android, al social network Google+ e agli occhiali intelligenti, i GoogleGlass.
Tra le prossime mosse, secondo i rumors, ci sono in primis l’intenzione (già avanzata anche dal patron di Facebook, Zuckerberg) di estendere internet a tutto il globo, e in secondo luogo (impresa decisamente più alla portata) il lancio di un servizio di streaming musicale, sulla falsa riga di Spotify, basato però direttamente su YouTube.

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