Disoccupazione, Ugl: “Dati Istat sono macigno sul Governo”
“I dati diffusi dall’Istat sono un vero e proprio macigno che si abbatte sulla politica delle enunciazioni del governo Renzi. Il premier ha l’obbligo ‘morale’ di convocare i rappresentanti del mondo del lavoro, nessuno escluso, per individuare subito soluzioni concrete”.
Lo dichiara il segretario generale dell’Ugl, Geremia Mancini, evidenziando come “disoccupazione in aumento, deflazione, contrazione del Pil sono il frutto di una politica che non è riuscita a dare una vera svolta all’economia del Paese, continuando invece a penalizzare i più deboli”.
“Non solo gli interventi in materia di lavoro continuano ad essere insignificanti – prosegue il leader dell’Ugl -, ma mancano ancora seri tagli ai costi della politica e delle società partecipate. Ci auguriamo che il decreto Sblocca Italia possa invertire la tendenza, ma per ora non vediamo risultati. La soppressione delle sole province senza toccare gli enormi e maggiori sprechi di regioni ed altri enti locali dimostra la fragilità, se non addirittura la scorrettezza, di un’operazione che sembra essere stata portata avanti dagli ultimi governi nazionali più per ottenere consensi in chiave elettorale che non al fine di riorganizzare davvero la governance locale nell’ottica di una maggiore trasparenza e dell’efficienza”.
“Ancora più grave – aggiunge – è continuare a non introdurre meccanismi di ricambio generazionale che consentano ai tanti giovani italiani di portare nuova energia nel nostro sistema produttivo, sostituendo gli anziani che hanno già dato il loro contributo e che hanno il diritto di godere il frutto di anni di lavoro. Il pubblico impiego e la scuola sono, da questo punto di vista, casi emblematici di un Paese che resta ‘bloccato’ e incapace di affrontare il cambiamento”.
“Renzi crede davvero di poter dare risposte a tutte queste problematiche – conclude Mancini – con battute sui social network o incontrando a suo piacere questo o quel sindacalista? Ovviamente vogliamo ritenere che la risposta sia ‘no’, e che il premier si decida a promuovere l’unità e la cooperazione per il bene del Paese”. E’ quanto si legge in una nota diffusa dall’Ugl.