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Torna in calo la fiducia delle imprese

grandi_impreseA novembre 2014 l’indice composito del clima di fiducia delle imprese italiane (Iesi, Istat economic sentiment indicator), espresso in base 2005=100, scende a 87,7 da 89,1 di ottobre.
Il clima di fiducia delle imprese migliora nel settore manifatturiero ed in quello del commmercio al dettaglio; peggiora nel settore delle costruzioni e dei servizi di mercato.
L’indice del clima di fiducia delle imprese manifatturiere sale a 96,3 da 96,1 di ottobre. I giudizi sugli ordini rimangono stabili (a -25), le attese di produzione migliorano lievemente (da 2 a 3); il saldo relativo ai giudizi sulle scorte di magazzino passa da 3 a 2.
L’analisi del clima di fiducia per raggruppamenti principali di industrie (Rpi) indica un miglioramento per i beni di consumo (da 95,9 a 96,9) e per i beni strumentali (da 96,0 a 96,6), resta stabile per i beni intermedi (a 97,5).
L’indice del clima di fiducia delle imprese di costruzione scende a 74,0 da 77,3 di ottobre. Peggiorano le attese sull’occupazione (da -21 a -28 il saldo) e migliorano lievemente i giudizi sugli ordini e/o piani di costruzione (da -50 a -49).
Nel mese di novembre, l’indice destagionalizzato del clima di fiducia delle imprese dei servizi scende a 88,7 da 89,2 di ottobre. Peggiorano i giudizi e le attese sugli ordini (da -16 a -19 e da 1 a -8, i rispettivi saldi) e migliorano, invece, le attese sull’andamento del’economia italiana (da -28 a -17).
Nel commercio al dettaglio, l’indice del clima di fiducia sale a 97,6 da 94,2 (in ottobre). La fiducia migliora sia nella grande distribuzione (da 91,8 a 95,0) sia in quella tradizionale (da 97,0 a 101,2).

La fiducia delle imprese manifatturiere
Nel mese di novembre l’indice destagionalizzato del clima di fiducia delle imprese manifatturiere sale rispetto al mese precedente, da 96,1 a 96,3. Restano stabili i giudizi sugli ordini, ma migliorano le attese di produzione (a -25 e da 2 a 3, rispettivamente); il saldo relativo ai giudizi sulle scorte di magazzino passa da 3 a 2.
L’indice del clima di fiducia sale da 95,9 a 96,9 nei beni di consumo e da 96,0 a 96,6 nei beni strumentali, resta stabile a 97,5 nei beni intermedi. I giudizi sugli ordini migliorano nei beni di consumo (da -25 a -24), restano stabili nei beni intermedi e nei beni strumentali (rispettivamente a -25 e a -21); il saldo dei giudizi sulle scorte di prodotti finiti passa da -1 a 2 nei beni di consumo, da 5 a 4 nei beni intermedi e da 3 a 2 nei beni strumentali. Le attese sulla produzione peggiorano nei beni intermedi (da 3 a 2) ma migliorano nei beni di consumo (da -1 a 3) e nei beni strumentali (da 5 a 6).
L’indice del clima di fiducia del settore manifatturiero scende da 101,4 a 100,3 nel Nord-ovest e da 93,7 a 93,5 nel Centro, mentre sale da 94,6 a 95,1 nel Nord-est e da 90,5 a 91,5 nel Mezzogiorno. I giudizi sugli ordini peggiorano nel Nord-ovest (il saldo scende da -20 a -22), nel Centro (da -25 a -26), restano stabili nel Nord-est (a -23) e migliorano nel Mezzogiorno (da -36 a -34); il saldo dei giudizi sulle scorte di prodotti finiti passa da 4 a 6 nel Nord-ovest, da 6 a 5 nel Nord-est, da -7 a -5 nel Mezzogiorno e resta stabile a -1 nel Centro. Le attese di produzione migliorano nel Nord-ovest (il saldo sale da 3 a 4) e nel Mezzogiorno (da 1 a 4), restano stabili nel Nord-est e nel Centro (a 1 e a 4 rispettivamente).

La fiducia delle imprese di costruzione
L’indice del clima di fiducia delle imprese di costruzione scende a 74,0 da 77,3 di ottobre; peggiorano le attese sull’occupazione (da -21 a -28) ma migliorano i giudizi sugli ordini e/o piani di costruzione (da -50 a -49).
L’indice del clima di fiducia scende da 60,6 a 56,1 nella costruzione di edifici e da 101,5 a 94,5 nei lavori di costruzione specializzati ma sale a 80,7 da 74,5 nell’ingegneria civile. I giudizi sugli ordini migliorano sia nella costruzione di edifici (da -63 a -61) sia nell’ingegneria civile (da -31 a -24), ma peggiorano nei lavori di costruzione specializzati (da -31 a -36 il saldo); le attese sull’occupazione peggiorano nella costruzione di edifici (da -26 a -36) e nei lavori di costruzione specializzati (da -16 a -22) ma migliorano nell’ingegneria civile (da -22 a -17).

La fiducia delle imprese dei servizi di mercato
Nel mese di novembre, l’indice destagionalizzato del clima di fiducia delle imprese dei servizi scende da 89,2 di ottobre a 88,7. Peggiorano i giudizi e le attese sugli ordini (da -16 a -19 e da 1 a -8, i rispettivi saldi) e migliorano, invece, le attese sull’andamento del’economia italiana (da -28 a -17). Circa le altre variabili non componenti il clima di fiducia, crescono i saldi dei giudizi sull’occupazione (da -14 a -8), stabili a -12 le relative attese, migliora l’andamento degli affari (da -14 a -6) e sale il saldo relativo alla dinamica dei prezzi di vendita (da -12 a -8).
Nel dettaglio settoriale, il clima di fiducia aumenta nei trasporti e magazzinaggio (da 85,1 a 90,6), e nei servizi alle imprese (da 83,9 a 90,3), grazie alla sensibile progressione del saldo relativo alle attese sugli ordini e sull’economia italiana. La fiducia diminuisce notevolmente, invece, nei servizi turistici (da 83,5 a 66,7) a causa della contrazione di tutte le componenti, e nell’informazione e comunicazione (da 92,9 a 84,9) dove peggiorano i giudizi e le attese sugli ordini.
Nel dettaglio territoriale infine, il clima di fiducia migliora nel Nord, in particolare nel Nord-ovest dove torna a salire attestandosi a 90,8 da 84,5 (a 84,0 da 83,5 nel Nord-est) e nel Mezzogiorno dove passa da 87,9 a 94,6; peggiora, invece, al Centro (da 94,5 a 84,5).

La fiducia delle imprese del commercio al dettaglio
Nel commercio al dettaglio il clima di fiducia sale da 94,2 (in ottobre) a 97,6. Recuperano, in particolare, il saldo dei giudizi sulle vendite correnti (da -25 a -20) e quello relativo alle aspettative sulle vendite future (da -2 a 2); in decumulo sono giudicate, infine, le scorte di magazzino (da 1 a 0 il saldo). La fiducia migliora in entrambi i circuiti distributivi, passando da 91,8 a 95,0 nella grande distribuzione e da 97,0 a 101,2 in quella tradizionale. Nella prima, in particolare, emerge in deciso miglioramento il saldo delle attese sulle vendite future (da 7 a 19) e in recupero quello dei giudizi sulle vendite correnti (da -17 a -13). Nella seconda, migliora il saldo dei giudizi sulle vendite correnti (-33 a -27) e si conferma sui valori dello scorso mese quello relativo alle attese sulle vendite future (-11). Quanto, infine, alle scorte di magazzino, il saldo della variabile passa da 1 a 7, nella grande distribuzione e da -1 a -6, in quella tradizionale.

(fonte: Istat)

 

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