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E-commerce italiano in crescita grazie all’export

e-commerceE-Bay – il sito di aste e commercio on-line, con sede negli Stati Uniti – ha compiuto venti anni. Dal settembre del 1995 ad oggi il suo volume d’affari è cresciuto in modo vertiginoso, a dimostrazione del fatto che un numero crescente di consumatori ha effettuato i propri acquisti on-line. Proprio come avvenuto in Italia, dove le vendite verso l’estero hanno avuto un ruolo fondamentale nella crescita del settore.
Nel nostro Paese, stando agli ultimi dati diffusi dal Censis, 15 milioni di italiani (il 43,5% degli utenti di internet) hanno fatto acquisti sul web nel corso del 2014. I motivi per cui si decide di rivolgersi ad negozio on-line sono diversi: per il 37% degli italiani si risparmia rispetto a quelli tradizionali, ad esempio.
Eppure la crescita del valore delle vendite dei siti italiani verso i consumatori finali (eCommerce B2c) – che nel 2014 hanno superato i 13 miliardi di euro: il 17% in più rispetto all’anno precedente – è dovuta per buona parte all’export.
Secondo un rapporto del Politecnico di Milano, infatti, un quinto del valore complessivo delle vendite dei siti italiani è attribuibile alle esportazioni. Esportazioni dirette principalmente verso il Nord America, l’Europa ed alcuni mercati emergenti (Russia, Cina…) che, osserva il report, hanno mostrato interessanti tassi di crescita.
I settori che hanno trainato l’export italiano sono due: il turismo e l’abbigliamento. Oltre la metà delle esportazioni è riconducibile al turismo (tanti sono stati gli stranieri che hanno acquistato dei biglietti per il trasporto aereo, ferroviario, navale o prenotato una stanza d’albergo). Mentre circa un terzo è dovuto invece all’abbigliamento (borse, scarpe, accessori di pelletteria…).
Lo studio del Politecnico di Milano non esclude che, approfittando dei benefici del flusso commerciale ormai avviato nei mercati maturi e le opportunità offerte dai mercati emergenti, l’eCommerce potrà diventare in futuro un canale primario per le esportazioni.

 

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