Criticato per il colloquio con Berlusconi: “Che altro dovevo fare, menargli?”
“Innanzitutto preciso che è stato il Presidente del consiglio ad avvicinarsi a me e non io a lui. Poi io gli ho detto direttamente quello che cerco di dirgli indirettamente da mesi: che se ne deve andare, che per il bene del Paese dovrebbe avere il senso di responsabilità di lasciare il governo anche se ha ancora una maggioranza parlamentare che però non significa più niente dal momento che è stata comprata e che non corrisponde più alla maggioranza reale del Paese. Tutto qui. E che altro dovevo fare, menargli?”. Il leader dell’Idv, Antonio Di Pietro, risponde sul blog ai tanti che gli hanno chiesto di rendere conto del colloquio a tu per tu avuto con Silvio Berlusconi in Aula.
“Nessuno con un grano di sale in zucca può pensare che io sia diventato berlusconiano – spiega Di Pietro –. E allora perché tutte queste critiche incomprensibili? Secondo me perché io non mi accontento di un plebiscito che metta fine al berlusconismo ma voglio che il centrosinistra si dia un programma politico che non può più essere solo dire no a Berlusconi e alle sue leggi. Mi dispiace tanto per chi si risente, però devo insistere. Se vogliamo non solo vincere ma anche governare e fare qualcosa di buono per questo Paese dobbiamo capire prima cosa vogliamo fare, con chi e perché”.