Usa 2016. Donald Trump alla Casa Bianca
Donald Trump è il nuovo presidente degli Stati Uniti d’America. Smentiti i sondaggi (alcuni di essi, alla vigilia, attribuivano a Hillary Clinton il 90% di possibilità di vittoria). Trump ha vinto aggiudicandosi gli Stati considerati in bilico, Ohio – ancora una volta decisivo – e Florida su tutti.
Donald Trump ha superato la soglia dei 270 “grandi elettori” utili per ottenere la presidenza, mentre Hillary Clinton si è fermata – nel momento in cui scriviamo – a quota 215. Le prossime tappe saranno ora la trasmissione tra una quarantina di giorni dei voti al Senato, dopodiché il Congresso proclamerà il nuovo presidente a inizio gennaio 2017 e il 20 dello stesso mese avverrà il passaggio di consegne con Barack Obama, presidente uscente. Un gesto che, forse, sarà qualcosa in più di un semplice atto dovuto. L’esito del voto statunitense, infatti, pone subito degli interrogativi. In campagna elettorale Trump non aveva fatto mistero di volere smantellare gran parte delle politiche obamiane, a cominciare dalla riforma sanitaria. Sul piano internazionale la rinegoziazione degli accordi commerciali in un’ottica protezionista a vantaggio delle imprese americane è stato uno dei suoi cavalli di battaglia. Non sarà, tuttavia, semplice per il futuro inquilino della Casa Bianca portare a compimento tutte le cose promesse prima delle elezioni. La Costituzione prevede infatti un bilanciamento dei poteri e il Congresso, sebbene a maggioranza repubblicana, non necessariamente sarà dalla sua parte. Sarà opportuno, quindi, osservare tutti i rapporti di forza che si andranno a instaurare nei primi mesi della nuova amministrazione. L’America cambia radicalmente, bocciando di fatto la continuità Obama-Clinton, con quest’ultima ridimensionata oltre che sovrastimata alla vigilia della corsa elettorale.
Le puntate precedenti:
Usa 2016. La diretta del voto
Usa 2016. L’America che verrà
Usa 2016. Gli Stati Uniti e il mondo: due candidati a confronto
Usa 2016. Il mercato del lavoro sotto Obama
Usa 2016. Il mailgate, in breve e dall’inizio