Un Paese che non investe nell’innovazione
Thomson-Reuters, una delle più importanti società nel campo dell’informazione economico-finanziaria, ha stilato la classifica dei 100 più importanti innovatori su scala mondiale, basandosi su quattro parametri legati ai brevetti: tasso di approvazione di brevetti di successo,portata globale del portafoglio brevetti, influenza misurata nella citazione di brevetti e volume complessivo dei brevetti registrati. Sono presenti sia industrie che enti di ricerca operanti nei vari Paesi del globo. Dominano, senza particolari rivali, Usa e Giappone. La Cina, al contrario di quanto saremmo portati a pensare, non è compresa nella lista: non è affatto detto che brevettare molto significhi per forza innovare di più, anche se, per i prossimi anni, si prevede che gli investimenti effettuati in questo campo daranno i loro frutti. La Francia spicca invece per per quel che riguarda la ricerca pubblica (è leader indiscusso).
E l’Italia? Non pervenuta. Quanto bisogna aspettare prima che le nostre classi dirigenti comprendano l’esistenza di una correlazione tra innovazione e benessere dei cittadini?
Questo articolo è stato inizialmente pubblicato qui.
[…] letto bene, CRESCITA) del 18% l’anno, secondo il B.C.G. E tutto questo in uno dei paesi meno innovativi del mondo. Visti questi numeri, anzichè limitarsi ad utilizzare internet per cercare lavoro, […]