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Essere donne nel mondo del lavoro

Senza ombra di dubbio le battute e le allusioni a sfondo sessuale fatte da Silvio Berlusconi alla manager di Green Power, Angela Bruno, hanno fatto molto discutere. Ovviamente i media hanno pompato la notizia, ma al di là del mero aspetto mediatico le donne, nel “paese reale”, subiscono trattamenti certo non lusinghieri.
Il siparietto che ha visto protagonisti Berlusconi, la giovane manager e la Green Power (con tutte le polemiche che sono seguite) è solo una goccia nell’oceano delle problematiche relative alla questione “donne nel mondo del lavoro”. Per capirlo basta analizzare i dati raccolti nell’ultimo Rapporto Italia da Eurispes. Tralasciando il divario occupazionale, che più volte abbiamo affrontato su queste pagine, una donna su due dichiara di sentirsi soggiogata in ambiente di lavoro. Da una parte, ciò avviene perché le prospettive quasi mai sono rosee: lo stipendio delle donne risulta essere mediamente più basso di quello degli uomini del 18% (come riportato inoltre da una recente indagine Tecnè) e il futuro appare così incerto. Alla domanda sulle possibilità di crescita professionale, ricorda l’Eurispes, il 57,6% risponde in modo negativo mentre una fascia di lavoratrici, pari a ben il 40%, sostiene di non sentir valorizzate le proprie capacità. In aggiunta, il 22,3% delle donne non si sente appagata per quanto riguarda l’attività svolta e il 9,9% si dice pienamente insoddisfatta degli orari di lavoro.
La precarietà del contratto e la scarsa tutela dei diritti sono altri fattori che ancora oggi condizionano in negativo il percorso professionale delle donne. Poi, ancora, c’è un aspetto più inquietante, che comprende vessazioni di vario tipo che le donne talvolta sono costrette a subire. Non è una prassi, sia chiaro. Ma neppure una circostanza tanto rara. Il mobbing risulta un problema per almeno il 24% delle intervistate, di cui l’89,7% afferma di subire soprusi o diverse forme di violenza o persecuzione psicologica. Non solo i superiori, che pure sono la maggior parte dei casi. Il 41,2% delle lavoratrici dichiara di essere vittima di mobbing da parte dei propri colleghi, mentre il 13,2% da parte di lavoratori di grado inferiore.
Le tensioni, infine, aumentano anche a causa dei rapporti negativi con i propri superiori o con clienti e fornitori, nel 37,2% dei casi, più propensi a fare la voce grossa se l’interlocutore è una donna.

 

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