L’Indice PMI di IHS Markit prima e dopo il lockdown
A marzo il primo crollo, proseguito anche ad aprile. A partire da maggio, invece, si osserva una graduale risalita
di Matteo Buttaroni
Su T-Mag abbiamo già visto l’effetto della pandemia di coronavirus sui principali indicatori macroeconomici italiani – la maggior parte dei quali dell’Istat -, ma c’è un altro indice che rende bene l’idea di come se la sta passando il settore privato del paese: l’indice PMI di IHS Markit.
L’indice PMI di IHS Markit
Come spiega la stessa società, con sede a Londra, IHS Markit «è un leader mondiale in informazioni essenziali, analisi e competenze che offrono soluzioni per le principali aziende ed i mercati che guidano l’economia mondiale. L’azienda fornisce informazioni di ultima generazione, analisi e soluzioni ad aziende, enti finanziari e governativi, migliorandone l’efficienza operativa e fornendo una visione approfondita capace di generare decisioni ben consapevoli e sicure». Nel dettaglio l’indice PMI, realizzato sul settore privato di più Paesi e aree tra cui l’Italia e l’Eurozona, si basa su questionari mensili compilati da un ampio campione di imprese e riflette i cambiamenti del mese in corso rispetto a quello precedente. Gli indici variano da 0 a 100 e un valore superiore a 50 indica un incremento generale dell’attività economica del settore rispetto al mese precedente, mentre un indice inferiore a 50 mostra un decremento.
L’andamento dell’indice a cavallo della pandemia di coronavirus
Dalle serie storiche forniteci da IHS Markit, si può notare il profondo crollo che ha interessato l’indice di produzione manifatturiero, dei servizi e quello composito nel periodo che va dall’inizio del lockdown deciso dal governo per contenere la diffusione del coronavirus e i mesi subito dopo la graduale riapertura delle attività economiche.
L’indice PMI dei servizi è particolarmente utile per capire come la pandemia abbia assestato un duro colpo al settore terziario, interessato fino a febbraio da una fase di espansione dell’attività. Non solo: febbraio, ovvero l’ultimo mese pre-lockdown, è stato anche il mese in cui l’indice PMI ha toccato il valore più alto dall’ottobre del 2019, segno che il settore fino a quel momento non se la stava passando poi così male, anzi.